mercoledì 22 dicembre 2010

A lezione di sesso gay con un escort gay

Imparare a essere gay grazie alle grazie di un escort gay? Sentite qui che notizia, non è un racconto erotico ma una notizia vera e propria trovata su internet.
Però stuzzica eh…. James Franco non è gay, ama interpretare ruoli di omosessuali bla bla bla. Poi se ne esce con video in cui bacia se stesso e dichiarazioni come quella in cui ammette di aver conosciuto un escort che si vendeva per fare sesso con donne e con uomini. E ovviamente c’è stato ad accompagnarlo e vedere davanti ai suoi occhi come tutto ‘funzionasse’:

“Ho trovato questo tipo, una specie modello perfetto. Sosteneva di lavorare sia per donne che per uomini. Mi ha portato ad uno dei suoi lavori. Mi dice: “Vuoi recitare la parte di un prostituto? Vuoi fare un po’ di ricerca? Allora vieni con noi”. È successo tutto come nei film o come sentite dire in giro. La cosa strana è che non era un film, stava accadendo realmente davanti ai miei occhi.”

Quindi questo modello perfetto ha fatto sesso con donne e con uomini davanti a James Franco? E vi immaginate il possibile dialogo? “Ciao cliente come va? Ascolta, è un problema per te se oggi viene anche James Franco a vedere mentre facciamo sesso?“.

sabato 18 dicembre 2010

Inculata senza preservativo




Guardate che bel video di inculata senza preservativo, la cosiddetta bareback, che vi ho trovato. Perchè a me il preservativo fa letteralmente schifo, il sesso è sperma e lo sperma si deve sentire, toccare, guardare, gustare, odorare...altrimenti non è sesso tante vale infilarsi un dildo nel culo piuttosto che fare la fatica di cercarsi un uomo!

lunedì 6 dicembre 2010

Sesso mercenario gay

Il sesso mercenario gay è sempre stato davvero molto diffuso e lo è ancora oggi. A voi eccita pagare qualcuno perchè ve lo metta nel culo? Purtroppo in questi casi è quasi d'obbligo usare il preservativo per evitare malattie, ma prenderlo direttamente nel culo da qualcuno che stai pagando e non usare il preservativo sarebbe davvero eccitante. Anzi, più che eccitante. Sentire lo sperma nel culo e sapere di averlo pagato....che ne pensate?

giovedì 2 dicembre 2010

Che inculata!

Che inculata perfetta, bel culo, bel cazzo, niente preservativi. Davvero meravigliosa questa foto amatoriale che ho trovato in rete, davvero bellissima. Ti fa venire voglia di prenderti un grosso cazzo nel culo.

domenica 28 novembre 2010

Un gay si infila un dildo nel culo




Bel filmato, amatoriale ovviamente, in cui un gay si infila un cazzo finto nel culo, in pratica un dildo. Mi ha eccitato molto questo filmato, a voi?

giovedì 25 novembre 2010

Sesso gay a tutto spiano

Bellissimo il racconto di sesso gay che vi pubblico oggi, buona lettura a tutti cari amici!

Entrammo letteralmente trascinati dalla folla; come un fiume in piena
raggiunto il delta si divide in tanti piccoli rami, così gli studenti
entrando andavano posizionandosi nei tavoli, quasi travolgendosi nella
foga di occupare i posti migliori.
Nella confusione finii per perdere il controllo della posizione
assunta dal mio molestatore amante e quindi anche la speranza di
vederlo in volto, di poterlo riconoscere; mi guardai intorno smarrito,
turbato dalla piacevole esperienza appena vissuta, ma poi feci mente
locale: dovevo riprendermi in fretta, cercarmi un posto!
L'aula era estremamente vasta, ricoperta di tavoli da disegno,
traboccante di ragazzi: almeno 4 per tavolo; solo qualche ragazza.
La lavagna doppia e la cattedra, sollevate da un piccolo palco,
dominavano incontrastate e severe.
Andai a rifugiarmi proprio sotto il palco, come molti altri studenti
che non avendo trovato posto si erano rassegnati a prendere appunti "a
braccio". Mi sentivo felice, ma non appagato; ero ancora "preso" dai
tentacoli del desiderio: volevo quel ragazzo, volevo il suo cazzo
tutto dentro di me.
Entrò il professore e cominciò a fare lezione, ma io praticamente non
me ne accorsi: scrivevo qualcosa ogni tanto, copiando distrattamente
dalla lavagna, cercando di mantenere la concentrazione ma era una
lotta impari, il mio pensiero era rivolto altrove: sentivo ancora il
suo cazzo gonfiarsi vicino al mio ano, il suo corpo aderire alla mia
schiena, stavo ricominciando ad arrossare dal desiderio; la mia penna
si muoveva da sola sul foglio; quasi come posseduto cominciai a
tracciare disegnini osceni:
prima un bel cazzo eretto, poi una bocca aperta, poi alla bocca
aggiunsi un volto ed un corpo che mi somigliavano, quindi un cazzo in
culo... la mano si muoveva velocemente, il tratto era sicuro... il
desiderio tanto, il mio cazzo sempre più duro.
<>
era dietro di me!.. e aveva visto il disegno!!!...
mi tremavano le mani, non risposi;
<>
non riuscivo a mettere dentro il mio materiale,
ma senza dire niente sistemai tutto
e mi avviai verso l'uscita, ora mi tremavano anche le gambe...
Ci sedemmo in una panchina di legno subito fuori dell'aula, era solo:
<>
Arrossai fortemente; avrei voluto negare, andarmene..
<>
deglutii... cercai di vincermi; lui mi fissava negli occhi sicuro di
se, sentiva che lo desideravo:
<< però mi piacerebbe! e anche molto!>>
<> rispose..
<< però quando non ho di meglio non disdegno un bel culetto, specie se molto femminile, come il tuo.. se vuoi posso incularti mentre ti faccio una sega... >> continuava a fissarmi,
io arrossai ancora di più, il mio cuore batteva come mai....
già mi immaginavo la scena, me la gustavo...
<>
per tutta risposta si alzò dicendo:
<>
entrammo, io dopo di lui.. chiusi la porta: era veramente grande,
c'era tutto lo spazio di cui avevamo bisogno...
mi inginocchiai davanti a lui, non gli avrei certo permesso di
incularmi se prima non me lo avesse fatto succhiare...
Mi tremavano le mani dalla voglia del suo cazzo,
per me era la prima volta, percui gli toccai rapidamente la patta
senza soffermarmi molto, desiderioso come ero di averlo in mano...
abbassai i calzoni della sua tuta, vidi gli slip bianchi e in un
impeto di eccitazione li annusai; era fantastico il profumo del suo
cazzo; ci strofinai contro il viso, le guance, il naso, le labbra, poi
abbassai anche le mutandine; il suo cazzo già duro, mi si presentò in
tutta la sua possenza: veramente un bel cazzo, non superdotato, un bel
16cm, ma veramente duro, con una studenda cappella lucida; ora anche
lui era rosso in volto.
Gli baciai le palle quindi cominciai a salire lungo la canna, sempre
con i baci e godendomi nel frattempo il suo odore, fino ad arrivare
in cima: leccai la sua cappella molto lentamente, bevendo gli umori
che ne uscivano abbondantemente;
studiai il sapore che non avevo mai gustato prima: era un pò forte, ma
al tempo stesso dolce..
gli baciai la punta, quindi me la presi in bocca;
reagì con una contrazione, poi mi prese la testa con le mani e affondò
dentro la mia gola per tutta la sua lunghezza con un colpo deciso del
suo arnese, cominciando a pompare.
Sentivo la mia bocca allargarsi e restringersi ad ogni colpo, il mio
naso vagare tra il suo bel pelo nero e folto, i suoi coglioni sbattere
contro il mio mento, mentre con le mani lo tenevo per il bacino.
Le mie labbra, serrate, si lasciavano scopare con gusto da quel porco;
<<..che bel cazzo...>> pensavo..
<<.... mmmmmhhhhh quanto è duro... dai.. scopami in bocca..>>
<<... siii ancora... fammelo sentire....>>
<<...dammelo dentro.. infilamelo fino in gola....>>
<>
mi stava scopando lentamente, ogni tanto usciva dalla mia bocca per
strofinare la cappella sulle mie labbra, poi rientrava, finchè non si
interruppe:
<>
mi calai i pantaloni e le mutande, mi appoggiai ad un sopporto,
inarcai la schiena, piegai e divaricai le gambe in modo da
permettergli di raggiungermi con facilità;
sputò sulla punta delle dita della sua mano destra, sparse la saliva
usando il pollice, ci sputò di nuovo, poi usò l'indice per lubrificare
il mio ano, intanto con la sinistra mi palpava una chiappa.
<>
Appoggiò la sua cappella al mio ano, la lasciò così per alcuni
interminabili attimi, nel corso dei quali potei sentire il mio culo
tappato da un vero cazzo per la prima volta..
era fantastico... sentivo la sua cappella calda, le sue mani sulle mie
chiappe;
cominciò a penetrarmi ruotando lentamente il bacino;
inarcai la schiena e chiusi gli occhi....
non sentivo dolore anzi... più avanzava quel cazzone e più desideravo
avanzasse... finalmente la cappella entrò completamente.. ora mi
sentivo completamente deflorato, come una bottiglia con il suo bravo
tappo di sughero..
Cominciò ad andare avanti ed indietro lentamente, forse perchè il
bocchino praticatogli pochi minuti prima non lo aveva lasciato
indifferente e aumentando la velocità avrebbe rischiato di esplodere,
forse perchè non voleva farmi male...
mi prese per i fianchi, aumentò il ritmo.. era fantastico sentire il
suo cazzo dentro di me...
mi sentivo posseduto, mi sentivo suo, avrebbe potuto farmi tutto
quello che voleva... mi stava facendo ciò che volevo anche io...
sentivo i suoi peli contro le mie chiappe, il suo corpo contro il mio,
già avevo gli occhi chiusi, mi morsi anche il labbro inferiore,
mi prese per i capelli, mi diede uno schiaffetto sulla chiappa mentre
mi scopava nel culo...
mi stava cavalcando...
<>
<>
mugolò una specie di risposta...
sentii ancora una contrazione del suo cazzo dentro il mio culo...
il mio ano reagì stringendosi maggiormente attorno al cazzo in un
abbraccio di libidine pura..
Di colpo lui aumentò di molto il ritmo della scopata...
io cominciai a muovere il culo avanti e indietro e a farlo ruotare
con movimento contrario al suo...
sentivo che le dimensioni e la durezza del cazzo aumentavano
rapidamente dentro di me, mentre aumentava il ritmo dei suoi colpi e
la forza con la quale il mio ano stringeva quel fantastico uccello;
mi strinse le chiappe con furore sbattendomi con violenza,
mentre con una mano io sfioravo il mio cazzo...
il suo uccello diede una serie di contrazioni allargandomi
ritmicamente il buco del culo che accortosi che stava per ricevere
dentro lo sperma cominciò a pulsare all'unisono;
stava venendo... stavo venedo...
lui cominciò a sborrarmi dentro, il mio sperma mi colò in mano...
estrasse l'uccello e mi sparò gli ultimi schizzi di sperma tra le
chiappe e in fondo alla schiena...
Lui raccolse questo ultimo sperma con un dito che io avidamente
leccai......

lunedì 22 novembre 2010

Luca era gay




La canzone che descrive la transizione che da uomo diventa eterosessuale o forse che è sempre stato bisessuale. Avremmo preferito vedere un video con delle sane inculate.

mercoledì 10 novembre 2010

Un giovane gay racconta la sua prima esperienza sessuale

Oggi pubblico la storia vera dell'iniziazione sessuale di un gay, che conosco personalmente e che ha deciso di inviare il suo contributo al blog.

giovane gay lo prende nel culo per la prima volta


Ciao ho deciso di raccontare la storia della mia primna esperienza sessuale gay, avvenuta quando avevo appena compiuto 18 anni. Il sesso era per me sconosciuto ma stava succedendo una cosa che avrebbe cambiato la mia vita.
Infatti stavo giocando nel bar del quartiere con il flipper da solo,faceva molto caldo avevo una tshirt ed un paio di pantaloncini cortissimi. Mi sentivo osservato e difatti c'era un' uomo sulla quarantina,robusto,con la barba che mifissava continuamente allora non ci feci caso,ma pochi istanti dopo me lo trovai dietro e mi chiese se volevo fare un doppio con lui a flipper.
Accettai ed ad un certo punto diventammo amici,tanto che lo incontrai per alcuni giorni al bar. Un giorno michiese se volevo andare a casa sua dove aveva un filpper usato da provare.............
Ovviamente mi fidavo di questa persona ed accettai.
Quel giorno era caldissimo mi misi una magliettina ed un paio di jeans tagliati corti,mi passo' a prendere in macchina al bar ed andammo.
Notai che mi guardava con insistenza le gambe,fino a che mi accarezzo le gambe dicendomi che ci saremmo divertiti.
In quel momento ebbi un brivido che non seppi definire ma non ci feci caso. Arrivati a casa,non vedendo il flipper capii,l'uomo mispinse in una stanza e mi tiro' due sberloni.
Mi disse che dovevo fare quello che mi diceva se no mi avrebbe riempito di botte,io prima paralizzato dalla paura,mi lasciai accarezzare le gambe,ma ad un certo punto e'successo la cosa strana mi piaceva che mi toccasse e strusciasse il suo pene sul mio corpo io mi spogliai ed anche lui e me lo mise nel culo. Alla fine della sodomia mi diede altri due schiaffoni dicendomi che la volta successiva avrei dovuto avere il culo pulito. Intanto mi ritrovavo con il culo pieno del suo sperma.
In seguito ci incontrammo diverse volte ed io ormai ero totalmente succube di questa persona,infatti ogni volta lui prima di cominciare mi dava due sberle
per monito ma nonstante la paura delle botte(era bello grosso) al sottoscritto ormai la situazione non gli dispiaceva anzi attendevo con ansia gli incontri!!!
L'ultimo incontro mi fece inginocchiare e prendere in bocca il suo grosso pene
mi sborro' in faccia e fu l'ultima volta, Non mi cerco' piu' e spari' non lo vidi mai piu'.
Ma tante sere nonostante sia passato qualche anno,penso a quell'esperienza
e mi viene voglia a quanto pare sicuramente mi e'piaciuta e la rifarei.
Ciao

sabato 6 novembre 2010

Un gay passivo




Un gay passivo lo prende nel culo e si masturba, davvero eccitante. Una bella scopata come questa ti mette l'animo in pace per almeno 6 ore poi ti ritorna la voglia di prenderlo nel culo.

martedì 2 novembre 2010

Orgia gay




Per gli appassionati del sesso gay, un'orgia dove un povero culetto ne subisce di tutti i colori. Per i gay che amano le emozioni forti.

lunedì 25 ottobre 2010

Annunci gay

Prenderlo in culo da un maschio come questo deve essere eccitante. Ci sono annunci di uomini che cercano sesso e che mettono foto come queste...poi li incontri e vedi che hanno la pancia e sono calvi...di prenderlo in culo lo si prende lo stesso perchè non si butta via niente, però che delusione...

giovedì 21 ottobre 2010

Culo gay inculato

Guardate che bella foto amatoriale di un culo inculato vi ho trovato, davvero un bel culo degnamente onorato da un bel cazzo che lo sfonda e lo stantuffa. Peccato per il preservativo, un paricolare che rovina in parte una così bella foto.

giovedì 14 ottobre 2010

Tanta voglia di sesso

Un bel racconto di sesso gay e sugli incontri sessuali che è facile fare...

Stavo studiando, o meglio ero seduto alla mia scrivania davanti al libro,
quando il campanello suonò facendomi prendere uno spavento. Fu come un
brusco strattone datomi dalla realtà: allora mi alzai dalla sedia per
correre in bagno a guardarmi allo specchio. Ero tutto spettinato, la barba
lunga di due giorni ed ero vestito ''da casa'', cioè con dei jeans vecchi,
una felpa ancor più vecchia e sopra una camiciona a scacchi da montagna. E
fuori poteva esserci il postino, oppure qualcuno che era venuto a trovarmi,
oppure di peggio... Tutto ciò sembrava tanto la storia della mia vita: una
perenne attesa, mal vestita, di qualcuno che quando arrivava ti coglieva
sempre impreparato e quindi ti lasciava subito dopo.


Ormai era passato parecchio tempo dalla scampanellata e dovevo per forza
uscire sul terrazzo in quella metà mattina, mentre me ne stavo tranquillo a
casa mia, senza nessuno che mi controllasse, a vagabondare con la mente e a
far finta di studiare... ingannando anche me stesso.
Cercai di dimenticare il mio aspetto impresentabile, aprii la porta e uscii
sul terrazzo: il tipo, un giovane venditore ambulante di colore, stava
guardando verso gli altri appartamenti. Aveva evidentemente suonato tutti i
campanelli per vedere se almeno qualcuno avrebbe avuto la gentilezza di
rispondere. Io ero l'unico che era uscito. Considerai per un attimo se
svignarmela, ma ebbi pietà e dissi:
'' Sì? ''
Lui allora voltò la testa e guardò dalla mia parte, sorridendo e aprendo la
borsa.
'' Compri qualcosa ? ''
Vedevo la chiostra di denti bianchi che risaltava sul nero assoluto della
carnagione e dei capelli cortissimi. Sembrava anche simpatico, così a prima
vista. E anche un bel ragazzo, mi sorpresi a pensare. Alto sul metro e
ottantacinque, robusto.
'' No '', gli dissi. '' Non mi serve niente ''. Si dice sempre così.
'' Dai, per piacere, compra qualcosa. C'è roba buona ''.
'' No, veramente, scusa, ma non mi serve niente '', ribattei. Stavo per
girarmi e tornare dentro, quando ebbi ancora un moto di pietà (o
qualcos'altro: adesso me lo chiedo) e gli proposi:
'' Se vuoi ti posso dare qualche euro... ''
'' No! '' smise di sorridere. '' Io non accetto carità! ''
'' Ok, va bene, allora ciao '', lo salutai, ma non ebbi il tempo di
voltarmi perchè lui disse ancora con un tono stavolta molto meno duro di
prima:
'' Però ho fame... Mi dai qualcosa da mangiare? ''
Io non risposi; seguitai però a guardarlo e intanto pensavo che non avevo
mai aperto a nessuno di loro, ma che era affabile e non troppo invadente.
Notai anche che nessuno degli altri inquilini era ancora uscito fuori, e
inoltre nessuno passava sulla stradina di periferia dove è situato il mio
palazzo. Ad un tratto mi tornò in mente tutta la pornografia che inquinava
il mio cervello e la mia anima, e mi sorpresi a pensare al suo sesso. Sesso
nero: ne avevo visti di enormi, in foto. E chissà se anche quel ragazzo...
Soggiogato da questi pensieri, col cuore che già correva a mille, dissi un
''sì'' strozzato e andai ad aprirgli la porta.
Lo aspettai in cima alle scale: lo vidi salire portandosi faticosamente
appresso la borsa, con la sua chiostra bianca di denti di nuovo in mostra.
Sorrisi molto imbarazzato, e non parlai per non far rumore ed evitare che
gli altri inquilini del palazzo sapessero che l'avevo fatto entrare, se
c'era davvero qualcuno a casa quella mattina.


Richiusi svelto la porta alle sue spalle, e mi domandavo perchè mai stessi
prendendo tutte quelle precauzioni visto che non stavo facendo niente di
male. Era una buona azione che gli altri non avevano il coraggio di
compiere, mi ripetevo. Ma dentro di me si era già accesa una maledetta
lampadina, e io la conoscevo bene: per una volontà debole come la mia
quell'idea era quasi impossibile da spegnere.
Lo feci accomodare e poi presi del pane e del prosciutto dal frigo e gli
feci un panino. Mentre tagliavo il pane gli davo le spalle: ero in piedi
mentre lui si era accomodato al tavolo della cucina. La sua borsa era posata
vicino alla sedia.
Non sapevo bene cosa dire, ed ero tormentato dai dubbi su quello che stavo
facendo. Ma in mezzo al mare continuava ad avanzare, inarrestabile, la pinna
di uno squalo... un pensiero cattivo: peni enormi, neri come la notte, dai
larghi glandi color amaranto, che entravano, allargavano, infilzavano,
impalavano e poi spruzzavano litri e litri di liquido bianco su facce
estasiate dal diluvio latteo. Presi tempo anche con me stesso: mentre
mangiava gli chiesi da dove veniva (''Zambia'') e notizie su come si era
sistemato qui (''dormo in una stanza con altri due amici''). Si chiamava
Oumou. Verso la fine del panino cominciò lui a chiedere di me, così apprese
che avevo già trent'anni ma che studiavo ancora. Ora il panino era finito e
lui si stava già alzando in piedi per andarsene.
''Ora o mai più'', pensai. Sapevo che stavo facendo la cosa più sbagliata
del mondo, ma un'occasione così chissà quando mi sarebbe ricapitata. La
parte di me ancora saggia pensò: ''Sì. l'ultima occasione, ma per degradarmi
al grado zero! Pensa ai tuoi genitori, pensa ai tuoi amici, pensa! '' Il
cuore scoppiava, il respiro era corto, non sapevo dove guardare... ma
qualcosa mi muoveva, qualcosa di invincibile, qualcosa di ineludibile come
un coltello ben conficcato nella mia schiena.
''Senti... Io non voglio farti la carità. Però i soldi ti servono. Che ne
dici di fare qualcosa per me e io poi ti pago?''
'' Un lavoro? '', i suoi occhi si illuminarono. Non aveva ancora capito
bene.
'' Diciamo così...'', dissi. Ero molto imbarazzato: la voce mi tremava,
sapevo che sbagliavo eppure una forza irresistibile ancora mi spingeva e non
avrebbe smesso mai, fino al soddisfacimento del suo bisogno.
'' Io... ho una curiosità '', gli dissi riuscendo finalmente a guardarlo in
faccia. '' Voglio sapere se... ce l'avete così grande come dicono tutti '',
e mi torcevo le mani mentre lo dicevo. Ecco, il dado era tratto. Ora non
potevo più tornare indietro.
Udendo le mie parole il sorriso si spense sulla bocca e disse:
'' Ah... Non era un lavoro, allora. Vuoi sesso. Sei frocio tu? ''
Io frocio. Due parole che non dovrebbero mai essere messe vicino. Però me
l'ero domandato anch'io migliaia di volte. Così mi affrettai a rispondere
quello che dicevo anche a me stesso, e negai:
'' No! E' solo curiosità. Perdona se te l'ho chiesto, scusa ''.
Ecco fatto, almeno avevo provato: avevo fallito e ora mi sentivo una merda.
'' Ora vai via, però '', gli dissi. Avevo fretta di liberarmene e pensare a
qualcos'altro, qualcosa di positivo che risollevasse la mia autostima.
Ma quando alzai lo sguardo dalla mattonella che stavo scrutando per evitare
di guardarlo in volto, vidi che, in piedi a gambe divaricate, si slacciava i
pantaloni. Non ebbi la prontezza di spirito per fermarlo, forse perchè il
mio spirito non voleva certo fermarlo.
La mia bocca si aprì un po' quando lo vidi abbassarsi i boxer bianchi
all'altezza delle ginocchia dove stavano anche i suoi jeans impaccati: stava
mettendo in mostra un biscione incredibile, che andava gonfiandosi ma che
pendeva ancora verso il basso dato il notevole peso, e oscillava di qua e di
là come un pendolo che stregava la mia volontà.
'' Ti piace, vedo '', mi disse. '' Quanto mi dai ? ''
'' Tutto quello che vuoi se me lo lasci toccare '', risposi mentre facevo
qualche passo verso di lui. Non sapevo nemmeno che cosa stavo dicendo: gli
avrei promesso anche di essere suo schiavo se mi avesse lasciato prendergli
in mano quella mazza nera anche un solo istante.
'' Toccalo pure, allora, '' disse.
Io ero già vicino: glielo afferrai alla base con la mano destra. Era
caldissimo e ancora morbido: sentivo pulsare le sue vene e presto la mia
mano non sarebbe più riuscita a circondarlo tutto. Lo sollevai e poi lo
presi anche con la sinistra, più vicino alla cappella.
'' E'... stupendo... '', mormorai. Lui sorrise. Io cominciai ad
accarezzarlo facendo scorrere le due mani a cilindro sul cazzo. Ora Oumou si
stava davvero eccitando e ce l'aveva duro come il ferro: lo lasciai andare
e, miracolo, quella colonna nera se ne stava eretta da sola. Erano
venticinque centimetri a dir poco.
A questo punto lo afferrai deciso e lo masturbai, guardando quel serpente
boa nero andare e venire fra le mie mani. Oumou taceva e, quando ebbi il
coraggio di guardarlo, vidi che aveva socchiuso gli occhi e che sorrideva.
Ebbi l'impulso di baciarglielo, e fu in quel momento che realizzai che il
suo odore non era dei migliori. La pulizia di Oumou non era delle più facili
da mantenere, viste le condizioni di vita, e oltretutto in quella mattina di
primavera faceva già caldo e il sudore di un nero ha un odore decisamente
penetrante alle nostre narici.
'' Oumou '', gli dissi, '' vieni in bagno ''. Non ebbi bisogno di
spiegargli altro. Lo condussi verso il bagno trascinandolo per il fallo,
come se fosse stato un asino alla cavezza. Quando passai davanti allo
specchio del salotto, e vidi che mi trascinavo dietro un ragazzo nero
tenendolo per il pene, mi resi conto sia del fatto che mi stavo mettendo in
un guaio e che la mia coscienza mi avrebbe impedito per sempre di vivere in
pace, e sia che volevo lavarglielo alla svelta e tornare davanti allo
specchio per guardarmi mentre glielo succhiavo. Il solo pensiero riuscì a
farmi avere un erezione istantanea, tanto che presi a massaggiarmi il pube
attraverso i pantaloni.
Giunti in bagno feci scorrere l'acqua e, trovata la giusta temperatura, gli
avvicinai il fallo al getto. Notai che il color carbone risaltava ancor più
sullo sfondo della ceramica bianca del lavabo. Lo
insaponai con una mano e iniziai a strofinarlo in tutta la sua incredibile
lunghezza, ricoprendolo di schiuma calda e confortevole. Non potei resistere
oltre: abbassai pantaloni e mutande e con la sinistra mi masturbai
furiosamente mentre proseguivo in quella che, iniziata come opera di
pulizia, si stava trasformando in una sega vera e propria. Speravo che Oumou
mi avrebbe toccato, ma invece si limitò a guardarmi e a sorridere.
Poi smisi, perchè continuando l'avrei fatto venire direttamente sul
lavandino e non era il caso, visto che volevo godermelo ancora. Lo
risciaquai e poi, afferrato il mio asciugamano personale, gli tamponai il
sesso delicatamente, asciugandolo in ogni suo dove con la stessa delicatezza
e rispetto che avrei adoperato per un oggetto di cristallo. Gli dissi di
andare ad aspettarmi in salotto e intanto mi denudai.


Quando mi ripresentai, Oumou stava guardando dalla finestra il panorama dei
campi coltivati che si vedevano da dietro la mia casa. Mi dava la schiena:
non si era proprio preoccupato di alzarsi i pantaloni, per fortuna, e
osservai per un attimo le natiche dure dai muscoli contratti. La mia
immaginazione, però, tornò immediatamente a concentrarsi sul suo uccello,
che potevo vedere riflesso in parte nel grande specchio appeso alla sua
destra. Mi tornò in mente ciò che avevo pensato prima quando conducevo Oumou
a lavarsi, e così, nudo, senza far rumore, lo raggiunsi da dietro e gli
cercai subito il cazzo con le mani. Mi ero aspettato di trovarlo ammosciato
ma, incredibile a dirsi, ce l'aveva ancora durissimo. Assaporai il contatto
dei palmi con la pelle del pene che, appena lavata, aderiva perfettamente
alla mia pelle. Era un contatto meraviglioso, mi veniva quasi da piangere
per la felicità mentre lentamente lo masturbavo a due mani con la testa
appoggiata contro la sua schiena: potevo sentire sui palmi delle mani ogni
più piccola venuzza e nodosità di quel fallo prodigioso. E così, con il
cervello e la forza di volontà stravolti dal desiderio, decisi di appagare
l'ultima e la più grande delle mie fantasie.
Gli chiesi di girarsi, cosa che eseguì docile. Però poi disse:
'' Io non ti tocco, e non mi hai ancora detto quanti soldi mi dai ''.
Solitamente con i soldi non scherzo, ma mentre mi diceva queste parole io
ero sempre intento a massaggiargli il sesso, concentrato solo su di esso e
sulle sensazioni fantastiche che mi dava il tenerlo in mano. Però non
intendeva continuare se non gli avessi dato quello che voleva. A malicuore
lo dovetti lasciare per qualche secondo, e mentre tornavo in camera mia per
prendere il portafoglio, già sentivo che mi mancava il contatto con quel
tarello di carne nera. Mi sbrigai, e perso ogni controllo, svuotai sul
tavolo del salotto tutti gli euro che avevo, senza neanche contarli. Lo fece
lui, al posto mio, mentre io mi inginocchiavo il più veloce possibile
davanti alle sue gambe divaricate e riprendevo possesso di quell'autentica
spada sguainata. Non volevo, infatti, che giudicasse i soldi troppo pochi e
mi allontanasse prima che potessi toccarlo di nuovo.
Non riuscivo a vedermi allo specchio, così cercai di sistemarlo in maniera
che fosse di profilo mentre contava il denaro. Gli afferrai il pene turgido
come se avessi in mano il bastone del potere, e poi lo guardai dal basso
verso l'alto in attesa del verdetto.
'' Sono pochi '' disse. Forse fu il mio sguardo mortificato e implorante,
forse fu che aveva voglia di stare ancora un po' a casa mia, o forse voleva
solo farmi soffrire, ma dopo pochissimo aggiunse:
'' Ma per stavolta va bene. ''
Non aspettavo altro. Sempre tenendolo ben saldo con entrambe le mani,
avvicinai il viso e sentii stavolta il buon profumo del sapone. Non pensai
ad altro: gli slinguai il glande color caffelatte, assaggiando le goccioline
di eccitazione che erano uscite e che avevano un gusto più aspro delle mie.
Poi chiusi gli occhi e aprii la bocca più che potei, avanzando lentamente
finchè, quando la richiusi, avvertii la punta del sesso quasi nella gola. Lo
assaporai per un attimo, poi ci giocai con la lingua e infine presi a
muovermi con la testa sempre più velocemente avanti e indietro lungo l'asta
nera. Quello che mi fece uscire definitivamente di senno fu l'aprire gli
occhi e osservarmi nello specchio mentre, nudo, ero inginocchiato davanti ad
un negro e gli succhiavo la mazza enorme come se mi avesse dato in bocca un
gigantesco e dolce lecca-lecca. Vedermi così umiliato mi esaltò per
contrasto: volli percorrere la scala della degradazione fino in fondo e così
impazzii... feci uscire dalla bocca il suo pene, l'osservai un attimo che
luccicava per più di un quarto a partire dal glande a causa della mia
saliva, poi me lo strofinai sulle guance, sulla fronte, mi diedi dei colpi
con esso sugli occhi e sul naso, lo tenni alzato e leccai i suoi testicoli
immensi e glieli tenni in bocca, sentendolo finalmente guaire come un
cagnolino.
Me lo rimisi in bocca per quanto riuscii a farlo entrare, e intanto, preso
da una voglia di godere irrefrenabile, mi menai il cazzo eccitatissimo e
bagnato di umori come non mai. Lo sbocchinai abilmente tanto che il
silenzioso Oumou, col respiro spezzato, mi disse che lo succhiavo davvero
come le ragazzine del suo paese, ero davvero bravo. Ma il cuore mi batteva
in gola e la pressione alzata dall'eccitazione, dal pericolo che correvo e
dalla degradazione a cui mi esponevo, mi rendeva quasi sordo tanto che le
sue parole le sentii come se provenissero da molto lontano. Alla fine venne
colto da un tremito che partì dalle gambe e si trasmise alle natiche che
avevo afferrato con una mano, mentre l'altra la usavo per masturbarmi. Io
godetti per primo, schizzando di sperma il tappeto ad una distanza
incredibile, e subito dopo Oumou venne. Io ebbi l'unico lampo di
intelligenza dell'ultimo quarto d'ora quando lo feci uscire dalla bocca e lo
masturbai perchè mi venisse in faccia, ma senza bere niente: era uno
sconosciuto, e veniva dall'Africa. Di sensi di colpa di tutti i tipi ne
avrei dovuti sopportare a bizzeffe nei giorni seguenti, senza che ci dovessi
anche aggiungere la preoccupazione di essermi preso l'Aids.
Fu così che venne con una forza che cancellò tranquillamente il ricordo del
mio orgasmo più copioso e devastante, spruzzandomi sul viso, la bocca e i
capelli otto-nove fiotti di sperma più corposo e chiaro del mio. Ebbi il
riflesso di chiudere gli occhi per non venirne accecato. Li riaprii quando
lo sentii sfregare il suo sesso ormai calmo contro la mia spalla, per
pulirselo dello sperma residuo, sperma che cominciavo a sentir colare dal
viso sul corpo in rivoli abbondanti.
Oumou si rialzò i boxer e i pantaloni e si mise in tasca i soldi; riprese
la borsa e, sulla soglia di casa, mi disse:
'' Arrivederci. Se mi vuoi ancora mi trovi la sera al bar Milano in
centro.''
Io, svuotato dall'orgasmo ed ancora inebetito, non mi mossi di un centimetro
e non dissi una parola. Chissà che spettacolo orrendo devo essere stato!
Dopo una ventina di secondi, sempre in ginocchio vicino allo specchio con
la schiena piegata all'indietro, ebbi il coraggio di guardarmi: il mio volto
era una maschera di sperma, come pure il mio corpo; ero spettinato, con i
capelli schizzati di bianco e gli occhi che non mostravano la minima
espressione. Un sacco vuoto.
Mi ripresi pian piano, raddrizzando la schiena e alzandomi faticosamente in
piedi. Era tutto finito, mancavano venti minuti all'arrivo dei miei dal
lavoro e dovevo darmi da fare se volevo ripulire il tappeto da quel macello
che l'aveva inzaccherato. Ma una cosa non avrei mai potuto ripulire: lo
sapevo anche prima di iniziare, ma adesso ne ero conscio perfino
dolorosamente... la coscienza, quella non mi avrebbe dato tregua.
Carezzai per un attimo l'idea di non muovermi, di affondare in maniera
definitiva e completa nel più totale abisso: aspettare che i miei tornassero
e mi trovassero nudo e pieno di sperma. '' Questa è la pazzia, muoviti
adesso o rassegnati alla camicia di forza '', mi dissi e, per fortuna,
qualcosa nel mio cervello si mosse e comandò al corpo di fare altrettanto.
Mi avvicinai ancor più allo specchio e vidi cos'ero: un parassita che viveva
alle spalle dei suoi genitori e che sperperava i loro soldi per succhiare il
cazzo ai negri.
E quel che è peggio è che ne avevo ancora voglia.

martedì 28 settembre 2010

Storia vera di sesso gay

Guardate che storiella di sesso gay ho trovato, vera al 100%!

Ciao ho una storiellina da raccontarvi.
Infatti nonostante non sono gay , non disdegnerei andare con un uomo ma
tutto e'
cominciato quando avevo 15 anni.......
Il sesso era per me sconosciuto ma stava succedendo una cosa che avrebbe
cambiato la mia vita.
Infatti stavo giocando nel bar del quartiere con il flipper da solo,faceva
molto caldo avevo una tshirt ed un paio di pantaloncini cortissimi.
Mi sentivo osservato e difatti c'era un' uomo sulla quarantina,robusto,con
la barba che mifissava continuamente allora non ci feci caso,ma pochi
istanti
dopo me lo trovai dietro e mi chiese se volevo fare un doppio con lui a
flipper.
Accettai ed ad un certo punto diventammo amici,tanto che lo incontrai per
alcuni giorni al bar.
Un giorno michiese se volevo andare a casa sua dove aveva un filpper usato
da provare.............
Ovviamente mi fidavo di questa persona ed accettai
Quel giorno era caldissimo mi misi una magliettina ed un paio di jeans
tagliati corti,mi passo' a prendere in macchina al bar ed andammo.
Notai che mi guardava con insistenza le gambe,fino a che mi accarezzo le
gambe dicendomi che ci saremmo divertiti.
In quel momento ebbi un brivido che non seppi definire ma non ci feci caso
Arrivati a casa,non vedendo il flipper capii,l'uomo mispinse in una stanza
e mi tiro' due sberloni.
Mi disse che dovevo fare quello che mi diceva se no mi avrebbe riempito di
botte,io prima paralizzato dalla paura,mi lasciai accarezzare le gambe,ma ad
un certo punto e'successo la cosa strana mi piaceva che mi toccasse e
strusciasse
il suo pene sul mio corpo io mi spogliai ed anche lui e facemmo l'amore.
In seguito ci incontrammo diverse volte ed io ormai ero totalmente succube
di questa persona,infatti ogni volta lui prima di cominciare mi dava due
sberle
per monito manonstante la paura delle botte(era bello grosso) al
sottoscritto ormai la situazione non gli dispiaceva anzi attendevo con ansia
gli incontri!!!
L'ultimo incontro mi fece inginocchiare e prendere in bocca il suo grosso
pene
mi sborro' in faccia e fu l'ultima volta,
Non mi cerco' piu' e spari' non lo vidi mai piu' .
Ma tante sere nonostante sia passato qualche anno,penso a quell'esperienza
e mi viene voglia a quanto pare sicuramente mi e'piaciuta e la rifarei
Ciao

martedì 14 settembre 2010

Gay italiani



Ai gay italiani il sesso anale piace, eccome se piace. Ai gay piace fare sesso dovunque e comunque, il buon gay passivo non rifiuta mai di prendere un grosso cazzo nel culetto, a prescindere da chi sia il proprietario del cazzo in questione.
Nel video, che non c'entra quasi niente con quello che ho appena detto, un riassunto della condizione dei gay italiani.

venerdì 13 agosto 2010

Sesso gay!

Questo blog è dedicato al sesso gay: saranno pubblicati immagini, filmati e racconti di sesso gay. Non mancheranno, ovviamente, anche le notizie relative al mondo gay e ai possibili incontri gay che si possono fare in Italia.
Insomma, si tratta di un blog dedicato a tutto tondo al mondo gay e al sesso: parleremo senza timori di sesso anale e orale gay, parleremo di giovani ragazzi che si fanno tranquillamente riempire bocca e culo di sperma.
Avete voglia di sesso gay? Allora seguite questo blog, perchè avrete delle belle sorprese...